Canada: le nuove linee guida parlano vegetale

Il 2019 si preannuncia un anno segnato dalle prese di posizione. Dopo la Francia e la Commissione EAT-Lancet, è giunto infatti il momento, per il governo canadese, di schierarsi a favore di una riduzione nel consumo di prodotti animali per salvare il pianeta.

L’ultima edizione della Canada’s Food Guide, la raccolta delle linee guida per una nutrizione salutare, si distingue dalle precedenti per un approccio più completo e di larghe vedute. La possiamo definire una sorta di dieta ideale che risponde ai problemi di salute e ambiente.

Promuovere e sostenere la sana alimentazione è una responsabilità condivisa.

Con questo slogan, il governo getta le basi per coinvolgere tutta la popolazione nel rinnovamento dei consumi, passando dalle istituzioni pubbliche ai cittadini. Consapevolezza e capillarità: un binomio necessario in un paese dove il 50% delle morti per malattie cardiovascolari è attribuito ai rischi legati all’alimentazione, cioè evitabile con un programma di prevenzione ed educazione su scala nazionale. La richiesta delle nuove linee guida, ampiamente documentata dalle più recenti pubblicazioni scientifiche, è quindi quella di basarsi su un’alimentazione prevalentemente vegetale per prevenire numerose patologie.

Verdura, frutta, cereali integrali e proteine vanno consumati in modo regolare. Tra i cibi proteici, scegliere più spesso quelli vegetali.

Le applicazioni pratiche

A dare il buon esempio saranno per prime le istituzioni pubbliche. Il menu di scuole, uffici e ospedali sarà quindi conforme alle nuove disposizioni, raggiungendo così i milioni di persone che ogni giorno mangiano fuori casa. Dal report emerge che ogni canadese utilizza il 30% del proprio budget dedicato alle spese alimentari per acquistare cibo già pronto in ristoranti, caffetterie e mense, mettendo di fatto la propria salute in mano alla capacità di cucinare di qualcun altro.

Essere capaci di preparare un pasto sano partendo da ingredienti freschi è una delle più importanti abilità che si possano avere.

Per questo è necessario insegnare a cucinare a tutti, specialmente bambini, adolescenti e malati.

Saper cucinare e valorizzare verdura, frutta, legumi e cereali evitando gli sprechi permette di mangiare meglio e non dipendere da prodotti confezionati. Questo vale per i singoli cittadini, ovviamente, ma anche per il personale che lavora nelle grandi cucine delle mense. Saranno proprio cuochi e decision maker gli attori principali che chiuderanno il cerchio e inizieranno a rendere la mensa uno strumento che garantisca la salute a tutti in modo equo.

Poter mangiare in modo sano presuppone che il cibo nutriente sia disponibile e accessibile per tutti.

Se anche tu condividi questo pensiero, contattaci: vogliamo rendere la pausa pranzo un mezzo per migliorarci la vita.


Valentina Taglietti

Food policy manager

Laureata in Biologia applicata alle Scienze della Nutrizione, si occupa di divulgazione ed educazione alimentare. Coordina il progetto MenoPerPiù, nel quale gestisce i rapporti istituzionali e con le aziende, lo sviluppo dei progetti e la comunicazione digitale.