Breve riassunto del 2019 e di tutte le volte che ci hanno chiesto di mangiare meno carne

Per chi si occupa di sostenibilità, di scienza, di emergenza climatica o di alimentazione, l’anno si chiude esattamente così come era iniziato: con una robusta revisione scientifica sull’importanza di programmare un futuro in cui la carne non sarà più la scelta proteica numero uno. I dati si sommano, le evidenze si accumulano, ma nessuno si muove. Il mercato, quello sì, propone alternative vegetali di successo e sposta i consumi, ma le istituzioni sono lente a prendere provvedimenti.

Il lavoro di MenoPerPiù è monitorare quello che succede nel mondo e avanzare delle proposte, in Italia, per rendere il cibo vegetale nelle mense più buono e più facile da trovare. Ecco, in sintesi, cosa è successo in questo 2019.

La comunità scientifica internazionale si è espressa chiaramente su come dovremmo mangiare

Gennaio

Si comincia con il botto, con la pubblicazione del rivoluzionario report Food in the Anthropocene: the EAT–Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems. 37 tra i maggiori esperti mondiali di salute e sostenibilità hanno lavorato alla definizione di una dieta per la salute planetaria, che favorisca cioè il benessere sia del pianeta che delle specie che lo abitano. Per farla breve: dobbiamo mangiare vegetale il più spesso possibile.

Sempre a gennaio, il Canada pubblica le nuove linee guida in cui suggerisce, tra le fonti proteiche, di preferire quelle vegetali.

Marzo

Il sindaco di New York annuncia che, a partire da settembre 2019, tutte le scuole cittadine aderiranno al Meatless Monday, il lunedì senza carne, per migliorare la salute pubblica e tagliare le emissioni di gas serra. La decisione avviene dopo un progetto pilota di un anno a Brooklyn che ha superato ogni aspettativa.

Tempeh, ossia un panetto a base di legumi fermentati

Aprile

La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo evita il taglio dei finanziamenti pubblici destinati agli allevamenti intensivi. Tradotto: uno dei principali responsabili dell’emergenza climatica continua a ricevere una marea di soldi da parte delle istituzioni, che non si preoccupano delle contraddizioni o delle conseguenze.

Luglio

Esce il nuovo report WRI, che punta il dito contro l’adozione della dieta western in tutto il mondo e sostiene che mangiare meno carne sia la strategia più promettente per ridurre le emissioni.

Il ventinove del mese è l’Overshoot Day: abbiamo ufficialmente esaurito le risorse che avevamo a disposizione per tutto il 2019. Gli scienziati promuovono la campagna #movethedate, per posticipare l’appuntamento dell’anno prossimo. Dimezzare gli sprechi alimentari sposta la data di 11 giorni, dimezzare il consumo di carne di 15. Facendo entrambi, potremmo “guadagnare” quasi un mese.

Portarsi il pranzo (vegetale) da casa è una buona abitudine per posticipare l’overshoot day

Agosto

Viene pubblicato il nuovo report IPCC. “Non vogliamo dire alla gente cosa mangiare, ma sarebbe davvero utile, sia per il clima sia per la salute umana, se le persone di molti paesi ricchi consumassero meno carne e se i politici creassero incentivi adeguati in questo senso”. A dirlo è Hans-Otto Pörtner, ecologo e codirettore del gruppo di lavoro dell’IPCC su impatti, adattamento e vulnerabilità.

Nel frattempo, l’Amazzonia brucia per creare nuovi terreni legati all’industria della carne, che finisce anche nei nostri piatti più insospettabili (come la bresaola della Valtellina).

Settembre

Le prime università annunciano la messa al bando della carne rossa dai menu per diminuire il proprio impatto. Londra e Coimbra giocano la carta delle mense universitarie per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2030.

Ottobre

Il 16, come ogni anno, cade la Giornata Mondiale dell’Alimentazione a tema #famezero. La FAO riporta, tra i suggerimenti, di aggiungere cereali integrali, legumi, verdura, frutta e semi oleosi alla propria dieta perché sono sani, economici e più ecosostenibili rispetto alle altre categorie di cibi.

L’alimentazione sana e sostenibile si basa sui cibi vegetali

Novembre

Undicimila scienziati firmano una lettera dove indicano chiaramente i sei punti critici dove intervenire per evitare la catastrofe climatica. Tra questi, il cibo: è fondamentale ridurre drasticamente il consumo di carne – in particolare la carne rossa – e favorire i prodotti di origine vegetale.

Dicembre

L’Italia pubblica, dopo 15 anni, le nuove Linee guida per una sana alimentazione, dove ci viene chiesto di aumentare i consumi di legumi rispetto ai livelli attuali, che rasentano il nulla cosmico (4 kg all’anno).

A margine della deludente COP25 a Madrid, Lancet pubblica una lettera firmata da un gruppo di scienziati che chiede ai Paesi dall’economia più avanzata l’adozione di quattro misure per evitare di superare l’aumento di 2°C delle temperature globali. Si propone l’idea di stabilire una finestra temporale oltre la quale la produzione di carne, ad oggi sempre in aumento, dovrà necessariamente diminuire.

La chiusura sta alle parole dell’attivista climatica Greta Thunberg, simbolo del 2019 appena trascorso e dichiarata persona dell’anno dalla rivista Time.

Tra sole tre settimane entreremo in un nuovo decennio, un decennio che definirà il nostro futuro. […] Le persone prima erano inconsapevoli ma adesso stanno iniziando a svegliarsi. E una volta che noi ci rendiamo conto, cambiamo.

Le persone possono cambiare. Le persone oggi sono pronte a cambiare, e questa è la speranza.

Greta Thunberg, il discorso alla COP25 di Madrid

Sono stati dodici mesi molto coerenti, che ci hanno fornito molti spunti. Noi, per applicare queste indicazioni nel concreto, abbiamo deciso di lavorare con la ristorazione collettiva. Nel 2020 porteremo informazioni nelle scuole e nelle aziende, parleremo con chi in mensa ci mangia e chi invece ci cucina, svilupperemo strategie per rendere i piatti a base di legumi una scelta possibile, giusta e buona in tutti i sensi.


Valentina Taglietti

Food policy manager

Laureata in Biologia applicata alle Scienze della Nutrizione, si occupa di divulgazione ed educazione alimentare. Coordina il progetto MenoPerPiù, nel quale gestisce i rapporti istituzionali e con le aziende, lo sviluppo dei progetti e la comunicazione digitale.