Verso un’alimentazione sostenibile: il nostro appello alla politica con le strategie per la ripartenza
La pandemia in corso ha evidenziato le relazioni tra la nostra salute, gli ecosistemi, la supply chain, i pattern di consumo e i limiti di sfruttamento del pianeta. L’emergenza sanitaria ha sconvolto il settore alimentare su più fronti, e probabilmente lascerà una traccia indelebile sia nelle politiche aziendali del settore che nelle abitudini dei singoli cittadini.
Noi di MenoPerPiù crediamo che sia l’opportunità per migliorare gli stili di vita, la salute e l’ambiente a partire dalle nostre abitudini alimentari. Per questo motivo abbiamo stilato un documento analizzando le problematiche di tipo economico, sanitario, ambientale e sociale che sono state messe in evidenza dal COVID-19 e proponendo soluzioni efficaci per una futura alimentazione sostenibile su tutti i fronti.
Un appello alla politica
La nostra è una dichiarazione d’intenti e una raccolta di possibili strategie da cogliere per attuare un cambiamento, ormai sempre più urgente e necessario. Abbiamo inviato il nostro documento alle componenti politiche delle amministrazioni comunali e regionali legate all’educazione, alla sanità, all’ambiente e alle pratiche alimentari.
Anche la strategia Farm to Fork, al centro del Green Deal Europeo e presentata dalla Commissione Europea il 20 maggio 2020, “invita tutti i cittadini e le parti interessate ad avviare un ampio dibattito per formulare una politica alimentare sostenibile, anche nelle assemblee nazionali, regionali e locali.”
La transizione verso sistemi alimentari sostenibili richiede un approccio collettivo che coinvolga le autorità pubbliche a tutti i livelli di governance (comprese le comunità cittadine, rurali e costiere), gli attori del settore privato lungo tutta la catena del valore alimentare, le organizzazioni non governative, le parti sociali, i rappresentanti del mondo accademico e i cittadini.
Strategia Farm to Fork (Green Deal Europeo)

Le proposte
L’obiettivo è favorire il passaggio a diete sane e sostenibili, che comportano un aumento della salute e della qualità della vita dei consumatori e una riduzione dei costi sanitari per la società e dello sfruttamento di risorse ambientali.
Le nostre proposte prevedono:
- una educazione alimentare capillare, che prenda in considerazione anche i temi riguardanti la sostenibilità ambientale;
- una revisione dei menù della ristorazione collettiva, che riduca la presenza di carne e prodotti di origine animale, basandosi sulle evidenze scientifiche in termini di salute e sostenibilità;
- la stesura e la diffusione di suggerimenti riguardanti la cucina casalinga, ponendo una maggiore attenzione ai legumi e allo spreco alimentare;
- la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario sulle indicazioni più recenti riguardanti l’alimentazione preventiva e la nutrizione ambientale;
- la semplificazione del recupero di alimenti da mense, ristoranti e negozi per prevenire lo spreco alimentare e supportare le fasce indigenti.
Uno sforzo di visione
Siamo in piena emergenza COVID-19. Se vogliamo evitare che si trasformi in una crisi alimentare e sociale oggi e sanitaria e ambientale domani, dobbiamo lavorare insieme. Le cose non possono e non devono tornare come prima.
Questa è l’opportunità per analizzare attentamente le diverse criticità generate da alcuni modelli di produzione agricola e zootecnica.
È richiesto a tutti un grande sforzo di visione, soprattutto a chi fa funzionare le città. Le risposte a questa crisi devono essere in linea con le soluzioni a lungo termine, con i Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 e con la strategia Farm to Fork, il cui obiettivo è rendere il sistema alimentare dell’UE uno standard in materia di sostenibilità a livello globale.
Durante l’emergenza COVID-19 abbiamo imparato ad affrontare grandi cambiamenti nell’ottica del bene comune, è il momento di far valere queste nuove competenze per prevenire nuove crisi future.